I labirinti hanno sempre avuto un certo fascino su di me sin da quando ero piccola. Immaginavo di percorrerli, di dover cambiare strada ogni volta che avrei incontrato un vicolo cieco, la paura di non trovare l’uscita, il desiderio di sopravvivenza che si sarebbe fatto starda e la sensazione di libertà ed euforia che avrei provato una volta fuori. Mentre girovagavo dentro il labirinto più grande al mondo, il labirinto della Masone, situato nei pressi di Fontanellato vicino Parma, tutte queste sensazioni si sono palesate, amalgamandosi insieme. L’aria era calda nonostante fosse aprile, gli uccellini cinguettavano ed io mi sentivo come dentro ad un giardino in cui potermi smarrire senza alcun pericolo.
Fontanellato, il labirinto della Masone: cosa vedere
La mia esperienza
Trovandomi lì, dentro al labirinto della Masone, ho avuto diverse volte la sensazione di girovagare a vuoto, come se mi ritrovassi sempre nello stesso punto. Fitti e alti bambù di venti tipologie diverse si intrecciano fra di loro avvolgendomi per tutto il percorso e formando angoli retti che rinviavano alla forma classica del labirinto romano. Avanzavo lenta in cerca di qualche indizio, prendendo decisioni su quale direzione poter prendere, aguzzando la vista e sedendomi talvolta su di una panchina per qualche minuto. In questo vagare, sono arrivata davanti ad un grande spiazzale in cui c’era un cavallo rosso e una cappella piramidale. Lì allora ho capito, tirando un sospiro di sollievo, ho esclamato: sono fuori dal labirinto più grande al mondo!
NOTA: Si tratta di un’esperienza molto sicura in quanto lungo il percorso ci sono dei numeri che indicano la posizione dentro il labirinto e in caso di necessità è possibile contattare il numero che viene rilasciato in biglietteria. Il tragitto inoltre è molto lineare e semplice, percorribile anche in carrozzina.
Da un punto panoramico, salendo delle scale a chiocciola, è possibile ammirare tutta l’estensione del labirinto e la sua forma a stella. Uno spettacolo da non perdersi.
Il museo di Franco Maria Ricci
Oltre al labirinto vi è anche un museo che custodisce la collezione d’arte di Franco Maria Ricci – ideatore del labirinto – con al suo interno circa 500 opere dal Cinquecento al Novecento tra cui Wildt, Bernini, Carracci, Ligabue e una biblioteca dedicata ai più illustri esempi di tipografia e grafica come molte opere di Giambattista Bodoni o l’intera produzione di Alberto Tallone. Completerano questa collezione storica tutti i libri curati dallo stesso Franco Maria Ricci durante i cinquant’anni di attività della sua casa editrice FMR di Parma.
Visitare il labirinto della Masone, il labirinto più grande al mondo è un’esperienza unica
Perché offre un’esperienza unica nel suo genere. Un’ esperienza coinvolgente e divertente, capace di mettere alla prova il senso dell’orientamento di grandi e piccini. Il labirinto della Masone è un luogo davvero suggestivo, adatto a tutti e ideale per trascorrere qualche ora tra divertimento, arte e natura in cui è possibile gustare anche dell’ottimo cibo grazie al ristorante “Al Bambù” che si trova all’interno del complesso della Masone gestito dallo chef Rocco Stabellini.
Se non sei mai stato dentro ad un labirinto è un’esperienza che devi assolutamente provare. Invita i tuoi amici condividendo questo articolo.
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