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Alla scoperta della Riserva dello Zingaro: lo scrigno della Sicilia tra San Vito lo Capo e Scopello

24 Ottobre 2019

Avevo sentito parlare della Riserva dello Zingaro, di questa oasi dalla straordinaria bellezza ma vederla e viverla in prima persona è qualcosa di a dir poco straordinario. È un vero e proprio full immersion nella natura più selvaggia tra sentieri percorribili esclusivamente a piedi e il silenzio più assoluto. La Riserva dello Zingaro è infatti un piccolo scrigno della Sicilia tra San Vito Lo Capo e Scopello in cui si scorgono meravigliose calette tra la fitta vegetazione.

Escursione alla Riserva dello Zingaro: cosa sapere

Dovete pensare alla Riserva dello Zingaro come un’escursione in cui sarete in completo contatto con la natura, pertanto:

  • sono necessarie delle scarpe chiuse, comode e preferibilmente da trekking
  • munitevi di acqua e capellino
  • evitate gli orari più calde della giornata
  • seguite il percorso che viene indicato

Le calette della Riserva dello Zingaro: la mia esperienza

La prima caletta che ho ammirato era Cala Tonnarella dell’Uzzo, la quale non era distantissima dalla biglietteria ed è per questo anche la più frequentata, Quello che colpisce appena la si scorge sono i colori, così brillanti e vividi, la sabbia bianchissima, le palme verdissime e l’acqua così limpida da poter vedere tutta la flora e fauna marina che si estende nel golfo.

Accanto a questa Cala vi è il Museo delle Attività Marinare, testimone storico della pesca locale in cui è interessante scoprire come viveva la gente del luogo.

In ogni caletta è possibile soffermarsi, fare un bel bagno, per poi proseguire con l’escursione. Il nostro cammino prosegue infatti tra strada sterrata, ripide e panorami mozzafiato fino ad arrivare dapprima, al Museo dell’arte Contadina, una casa abitata fino agli anni ’50/60 adesso adibita a museo al cui interno si possono ammirare dei lavori realizzati con i rami delle palme della riserva e degli attrezzi utilizzati dagli agricoltori e alla grotta dell’Uzzo, uno dei più importanti siti preistorici dell’intera Sicilia poiché al suo interno sono state rinvenute tracce di presenze umane risalenti a circa 10.000 anni fa.

Trovarsi al di sotto della grotta è stupefacente. Si percepisce un’immensa connessione fra se stessi e la terra e non si può fare a meno di sentirsi parte di qualcosa di immenso.

Cala dell’Uzzo era la seconda cala da raggiungere nonché l’ultima delle sette che avremmo visto, dal momento che proseguendo il cammino sarebbe diventato troppo impervio per me.
Una ripida discesa ci ha condotti ad una piccola spiaggia di ghiaia bianca e un mare verde smeraldo dove proseguendo non sono mancati angoli di paradiso come questo.

Leggi anche quattro giorni on the road in Sicilia: il nostro itinerario di viaggio

Dove mangiare vicino la Riserva dello Zingaro

All’entrata della Riserva c’è un punto ristoro dove poter fare provviste prima di iniziare l’escursione o una volta terminata ma noi abbiamo scelto di fermarci in antico panificio, “Il forno a legna”, trovato per caso lungo la strada che conduceva alla Riserva. Già l’insegna ci aveva attratti ma appena entrati, il profumo di pane ci ha letteralmente inebriati. Qui, abbiamo preso il famoso “pane cunsato” e il pane con le panelle, due specialità tipiche della Sicilia.Deliziose! Se passate da queste parti non potete non fermarvi!

Perché consiglio di visitare la Riserva dello Zingaro?

Perché da qualsiasi parte del mondo voi veniate non potete lasciare la Sicilia senza aver visto la Riserva dello Zingaro. Una perla unica e rara che vi conquisterà ad ogni passo per la sua bellezza e per le sue spiagge incontaminate permettendovi di scoprire un tratto di costa che va da San Vito lo Capo a Scopello.

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