Ho sempre portato i capelli lunghi, per non dire lunghissimi.
Prendermi cura di loro, fare impacchi e maschere con prodotti naturali, dedicargli il giusto tempo, sentirli fluttuare liberi nell’aria sono state azioni e sensazioni che ho imparato ad amare nella quotidianità di tutti i giorni.
I capelli, per me, hanno rappresentato il mio sentirmi più femminile, quel qualcosa in più che mi rappresentava e caratterizzava, ma erano anche quella “protezione” di cui avevo bisogno per sentirmi meno insicura verso il mondo.
“Quando li tagli questi capelli? Sono troppo lunghi!”.
Infinite volte mi sono sentita fare questa domanda e altrettante infinite volte ho risposto con disagio e un po’ infastidita, come se la mia immagine non andasse mai bene agli occhi degli altri.
Il più delle volte la gente pensa che tu sia “strana”, troppo alla moda, bizzarra, eccentrica, trascurata. Pensa che tu debba dagli sempre delle spiegazioni per ciò che sei o vuoi essere come se tutto fosse riducibile ad un “capriccio” piuttosto che ad un’azione che celi qualcosa di più, magari un sottile velo che nasconde una fragilità intima da proteggere.
Nonostante le continue richieste di accorciare i capelli, dentro di me ho sempre saputo che attraverso loro, un giorno, avrei lasciato andare un pezzetto della me insicura, introversa, impaurita dai cambiamenti e dal mondo e che sarebbe accaduto quando mi sarei sentita pronta a farlo . Non volevo però che tutto questo si riducesse ad un semplice taglio dal parrucchiere.
Volevo qualcosa di più.
Qualcosa che avrebbe liberato me da una sovrabbondanza per colmare il vuoto di qualcun altro; di una donna che, non per sua scelta, aveva perso quella stessa parte che la rappresentava.
Un gesto solidale, fatto con il cuore. Un dare senza ricevere niente in cambio se non un cuore più leggero e libero. Una rinascita per me e magari per qualcun altro che guardandosi di nuovo allo specchio si potesse riconoscere e riscoprire.
Il 13 settembre 2019, ho lasciato andare 36 centimetri di me per donarli ad un’altra donna che spero possa ritornare a sorridere e a rivedersi di nuova bella.
A quali associazioni donare i capelli?
Facendo un po’ di ricerche e ascoltando i consigli delle mie followers su Instagram ho trovato diverse associazioni che si occupano di realizzare parrucche per le donne con diagnosi oncologiche. Ho deciso così di raccoglierle in un elenco quelle più sicure ed affidabili.
- Cuore di donna
- Una stanza per un sorriso
- LILT
- Tripostarc
- Fondazione Prometeus Onlus
- L’associazione Banca dei capelli
Cosa fare dopo aver tagliato i capelli?
Una volta scelta a quale associazione donare i capelli, basterà tagliarli e intrecciarli e spedirli all’indirizzo di riferimento seguendo le indicazioni che ogni associazione richiede.
Spero che il racconto della mia esperienza e queste ditte possano essere utili a qualcuna di voi, se così fosse condividi questo articolo affinché queste informazioni possono essere d’ispirazione a qualcun’altra.
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