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Week end al lago di Carezza: il lago arcobaleno del Trentino Alto Adige

8 Agosto 2020

Mi sono innamorata del Trentino Alto Adige dal primo momento in cui vi ho messo piede per la prima volta. Ci sono così tante cose da vedere e fare che anche solo per un week end vale la pena andare. Proprio come abbiamo fatto noi che ci siamo soffermati per due giorni al lago di Carezza, detto “Karersee” in lingua tedesca.

Questo gioiellino della natura, incastonato nelle Dolomiti, è uno dei più bei laghi di tutto l’arco alpino ed è situato a 1519 metri d’altezza in Val d’Ega nel comune di Nova Levante, a circa 25 km da Bolzano. In estate, assume dei colori meravigliosi, così brillanti e particolari da essere addirittura chiamato “Lec de Ercaboan” cioè “lago dell’arcobaleno”.

Due giorni in Val d’Ega: cosa fare al lago di Carezza e dintorni

Passeggiata al lago di Carezza: un lago incastonato tra le montagne dolomitiche del Latemar e del Catinaccio

Per raggiungere il lago di Carezza si percorre la strada che porta da Nova Levante al Passo Carezza da dove poi si imbocca il sentiero che porta al lago.
Noi, alloggiando vicino al lago, abbiamo preso il sentiero N. 10.

Il percorso è piuttosto semplice snodandosi in una piacevole passeggiata tra alti alberi, vallate verdi e il cinguettio degli uccelli. Dopo qualche ora di cammino siamo finalmente arrivati al lago!

Giunti al lago, non abbiamo potuto fare a meno di notare la sua maestosa bellezza. La sensazione era quella di essere avvolti da un’atmosfera magica, quasi surreale. I colori brillanti, le leggere increspature generate dal vento e dalle correnti sotterranee, il cielo che si fa spazio tra la foresta, gli stupendi giochi cromatici rendono il lago di Carezza davvero suggestivo.
I colori del cielo e del massiccio del Latemar si riflettono sulle sue acque contrastando con quel particolare colore verde smeraldo che tanto caratterizza il lago.

Passeggiando lungo gli argini del lago, siamo rimasti affascinati da come ad ogni passo si trovino scorci sempre più belli che esaltano ancora di più l’unicità di questo gioiello delle Dolomiti. Il lago di Carezza è una vera esplosione di colori soprattuto la sera poco prima del tramonto e/o alle prime ore del mattino quando la luce è ideale per scattare delle magnifiche fotografie.

La nostra passeggiata si è conclusa su una piattaforma panoramica da cui abbiamo ammirato la vista mozzafiato dell’intero lago di Carezza. Era un panorama così scenografico che sembrava di stare dentro ad una cartolina!

Per il ritorno abbiamo deciso di prendere il bus che ci ha portati direttamente in hotel ma se lo si desidera si può tornare indietro anche a piedi o intraprendere altri percorsi di trekking.

APPUNTO DI VIAGGIO: Non è consentito accedere alle rive del lago, in quanto non essendo balneabile lo si può ammirare solo da lontano.

Accessibilità del sentiero del lago di Carezza

Il sentiero che conduce al lago di Carezza è abbastanza semplice ed è percorribile a piedi, in bici o a cavallo. Ideale quindi, anche per escursioni con i bambini o un passeggino.

Per chi è invece in carrozzina o ha una ridotta mobilità consiglio di usufruire della piattaforma panoramica da cui si ammira l’intero lago.
L’accesso avviene attraverso un comodo sottopassaggio pedonale che dal parcheggio conduce alla piattaforma.

Il sottopassaggio è abbellito con note artistiche che richiamano la storia e la mitologia della foresta del Latemar, uno xilofono rinvia all’impiego del legno del Latemar per la realizzazione di strumenti musicali e un’installazione di luci proietta sul pavimento i colori dell’arcobaleno. Dettagli che incuriosiscono e invogliano ancora di più a raggiungere la piattaforma per ammirare il lago.

Curiosità e leggende sul lago di Carezza

Le leggende e le storie che avvolgono un luogo mi hanno sempre incuriosita e iI lago di Carezza non è da meno. Sono tante e diverse le leggende che si narrano su questo lago come quella che racconta di un tesoro d’oro situato proprio nel punto in cui l’arcobaleno incontra l’acqua, ma, tra le storie popolari più conosciute c’è quella della ninfa Ondina.

Si racconta che Ondina fosse una splendida creatura dai lunghi capelli biondi che passava le sue giornate a cantare con la sua soave voce sulle rive del lago ammaliando tutti coloro che attraversavano il Passo Costalunga. Seppur la sua bellezza era ben nota, lo stregone di Masaré, che abitava sulle cime del Latemar, se ne innamorò follemente e cieco d’amore tentò più volte di sedurre la ninfa senza riuscirci. Questa, infatti, alla sua vista si spaventava scappando a nascondersi impaurita.

Lo stregone allora sempre più disperato e arrabbiato, chiese aiuto alla “Jacuta“, una vecchia strega del Regno dei Fanes, Langwerda, che gli suggerì di travestirsi da venditore di pietre preziose e di formare un arcobaleno che andasse dal Catinaccio al Latemar. Così facendo, avrebbe dato vita ad uno spettacolo talmente straordinario da indurre la ninfa ad avvicinarsi alla riva del lago per poterlo ammirare.

Lo stregone fece come gli era stato consigliato. Ondina infatti rimase sbalordita dal meraviglioso spettacolo di colori ma ad un tratto riconobbe lo stregone che si era dimenticato il travestimento. La ninfa allora spaventata scappò nelle acque del lago non riemergendo mai più.

Lo stregone di Masaré a questo punto era davvero furioso. Scagliò di tutto nel lago: alberi, macigni e persino larcobaleno. Quest’ultimo, si frantumò in mille pezzi nel lago colorando le sue acque con magnifici colori, proprio quei colori che ancora oggi vediamo durante il tramonto o nelle notti di luna piena.

Escursione panoramica al rifugio Paolina

Il nostro secondo giorno inizia sulla seggiovia panoramica Paolina a Carezza che conduce ai piedi della Roda di Vael – sopra la località Carezza – dove si trova il Rifugio Paolina.

Il Rifugio può essere raggiunto anche a piedi, partendo dal Passo Costalunga o dalla strada che porta al Passo Nigra. 

Il Rifugio Paolina, con la sua insegna posta in alto, le finestre con le persiane in legno e i tavoli all’esterno gremiti di escursionisti con scarponi da trekking e zaini, è un punto di partenza per numerose escursioni nel gruppo del Catinaccio. Con un’ora di camminata, ad esempio, si può arrivare fino al Rifugio Roda di Vael, uno dei luoghi più belli tra le Dolomiti.

Noi, non avendo molto tempo a nostra disposizione, abbiamo deciso di sostare al Rifugio Paolina ammirando semplicemente il bellissimo paesaggio intorno a noi che era davvero uno spettacolo a cielo aperto.

Dove dormire al lago di Carezza

Noi abbiamo pernottato in una calda stanza dell’Hotel Castel Latemar con la moquette rossa e una finestra che si affacciava sul verde.

L’hotel è situato nell’altopiano del Lago di Carezza ed ha un accesso diretto alle piste sciistiche e ai sentieri e una comoda fermata del bus, distando soli 5 minuti in macchina dal lago. Ha inoltre un’ampia terrazza con sedie e tavolini dove è possibile rilassarsi durante le fresche sere d’estate immersi nel silenzio della montagna, proprio come abbiamo fatto noi.

Il nostro risveglio è stato allietato da una ricca colazione e le coccole del personale, che hanno portato a Benny una fetta di torta con tanto di candelina per il suo compleanno.

Per la cena abbiamo scelto il ristorante-pizzeria dell’albergo, dove abbiamo mangiato una buonissima pizza.

Un week end sul lago di Carezza immersi nella natura delle Dolomiti

Non c’è cosa più bella di fare una vacanza in Trentino Alto Adige anche solo per qualche giorno. La Val d’Ega, pur trovandosi a soli venti minuti da Bolzano, è situata tra il Catinaccio e il Latemar nelle Dolomiti, ed è un posto incantevole. Si possono fare lunghe passeggiate ed escursioni grazie ai 500 chilometri di percorsi nella natura incontaminata e godere di uno dei cieli notturni più belli d’Italia.

Sul Lago di Carezza a Nova Levante ci sono ottimi spazi verdi e l’aria è pulita, l’ideale per respirare a pieni polmoni facendo numerose attività. Concedetevi del tempo per passeggiare lentamente, ascoltare la natura, riempire gli occhi di colori, godendovi l’armonia che vi circonda, la bellezza del lago, il riposo dopo una lunga camminata, il saluto di chi si incontra lungo il sentiero, perché le Dolomiti sono sempre un buon posto per liberare la mente dai pensieri e immergersi nella natura.

Mi auguro che questo itinerario di viaggio possa esservi utile, se così fosse non esitate a condividerlo e a mandarmi qualche foto sul profilo Instagram, sarei felice nello scoprire di esservi stata d’ispirazione.

Leggi anche Trentino Alto Adige d’inverno, 3 giorni in Val Pusteria e in provincia di Bolzano: itinerario di viaggio completo (l’itinerario va bene anche per le altre stagioni).

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