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Cosa vedere in cinque giorni a Dublino, la capitale dell’Irlanda: guida completa

1 Agosto 2019

Mi sono innamorata di Dublino, dei suoi colori, della sua atmosfera ed energia sin dal primo momento.
Pub, parchi verdi, arte si fondono insieme dando vita ad una città dalle mille sfaccettature. La musica poi è ovunque; per le strade e nei locali. Ancora la sento risuonare nelle orecchie, così allegra e travolgente, capace di raggruppare decine e decine di persone a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ecco quindi una guida completa su cosa vedere a Dublino in cinque giorni.

In questo articolo trovi:

  • Partenza
  • Come muoversi a Dublino
  • Cosa vedere nel centro di Dublino
  • Due imperdibili centri commerciali a Dublino
  • I parchi da vedere a Dublino
  • La street art a Dublino
  • Dublino non sarebbe Dublino senza….
  • Dove magiare vegetariano/vegano a Dublino
  • Conclusioni

Partenza

Siamo partiti con un volo diretto Milano Bergamo-Dublino arrivando in tarda notte, giusto in tempo per prendere l’ultimo bus che ci avrebbe portati in centro città. Vedere Dublino di notte mi ha illuminato subito gli occhi: le insegne luminose, i palazzi colorati, tanta gente per strada, fast food sempre aperti. La sensazione che ho avuto è stata quella di essere arrivati in una città viva in cui sembra impossibile annoiarsi.

Come muoversi a Dublino

Il centro di Dublino si può facilmente girare a piedi ma se alloggiate un po’ distanti dal centro, come noi, sarebbe opportuno fare un abbonamento settimanale ai mezzi pubblici in modo da poter prendere tutti gli autobus senza alcun problema.  Quest’ultimi, infatti, non solo sono molto comodi e puntuali ma sono anche attrezzati per i portatori di handicap. Scaricando l’applicazione per lo smartphone “Dublin bus” potete inoltre sapere in tempo reale quali sono gli orari dei bus in base alla vostra posizione.

Cosa vedere nel centro di Dublino

Lo Spire

Dublino ci accoglie con un cielo limpido, il sole e un po’ di vento. Un tempo ideale per poter andare in avanscoperta della città.

La nostra prima tappa è stato lo Spire. Un grande monumento in acciaio inossidabile alto 120 metri a forma di spillo che punta verso il cielo di Dublino.

 La statua di James Joyce

Passando da Earl Street, non molto distante dallo Spire, c’è  la statua di James Joyce realizzata da Marjorie Fitzgibbon nel 1990. Nonostante i Dubliners non hanno un’alta considerazione di questa, valeva la pena dargli comunque un’occhiata. Imperterrita, con il suo cappello calato di sbieco, le gocce di pioggia che scivolano sul vestito marmoreo e lo sguardo rivolto verso il cielo era lì, ferma, ad aspettarci.

Trinity College

Ci siamo diretti poi verso il Trinity College, uno dei college più antichi d’Irlanda.  Passeggiare nei tre cortili del campus, fra prati verdissimi, studenti e biciclette, ci ha subito dato l’impressione di essere perversi da un gran senso di calma e tranquillità, come se i rumori e la frenesia della città fossero molto lontani.

La scultura di Arnaldo Pomodoro

Girovagando, ci siamo trovati davanti alla scultura di Arnaldo Pomodoro, un’opera di arte contemporanea: la “Sfera dentro sfera“. Quel giorno, presi dall’euforia, ci siamo però dimenticati di scattare la foto e così siamo ritornati una seconda volta. Ecco il perché dell’incongruenza dell’outfit nel caso che qualcuno se ne fosse accorto e se lo stesse chiedendo!XD. 

Long Room del Trinity College

Ovviamente non potevamo uscire dal Trinity College senza aver visto il Book of Kells, un codice medioevale realizzato dai monaci irlandesi intorno all’800 contenente i Quattro Vangeli in latino e la famosa biblioteca in cui sognavo di entrare da quando ne ero venuta a conoscenza. Nella Long Room, il profumo di libri, legno, polvere era intenso ed avere sott’occhio tutta quella mole di libri mi ha lasciato davvero senza parole. Oscar Wilde, Jonathan Swift, Samuel Beckett avevano attraversato quel corridoio, avevano studiato nei piani superiori della biblioteca ed io ero proprio lì. 

CURIOSITA’: La Long Room è la più grande biblioteca a camera unica presente in Europa e contiene più di 200.000 libri. Si tratta di un deposito legale di tutte le pubblicazioni rilasciate nelle isole britanniche; dalle riviste ai fumetti; dai quotidiani, ai romanzi. Ogni anno vengono aggiunti 2 km di scaffalatura e i numeri vengono archiviati partendo dal basso con quelli più grandi per poi salire verso l’alto con quelli più piccoli.

Temple Bar

Uscendo dalla bolla del Trinity College, ci siamo immersi nel Temple Bar, il famoso quartiere di Dublino. Pub, ristoranti, musica, artisti di strada popolano la zona. Passeggiando, infatti, non si può che respirare tutta l’energia e la vitalità che questa città è capace di offrire.

CONSIGLIO: Se volete fare una foto “instagrammabile” il tardi pomeriggio non è affatto il momento propizio, meglio la mattina presto, ma se volete vivere la vera movida di Dublino, allora è il momento ideale.

Leggi Pub irlandesi a Dublino: 3 pub 3 peculiarità

Ha’penny Bridge

Essendo in zona, non potevamo non vedere il famoso e romantico Ha’penny Bridge, il “ponte di mezzo” dalla struttura bianca dove lì i gabbiani volano alti mentre le acque verdi del fiume Liffey si increspano a secondo del vento. L’Ha’penny Bridge è uno dei quei posti di Dublino in grado di farti respirare a pieni polmoni facendoti trovare una tua dimensione nonostante il continuo il flusso e riflusso della gente.

Il castello di Dublino

Dopo i quasi otto chilometri del giorno prima le mie gambe erano parecchie stanche, così abbiamo deciso di rallentare un po’. 

La nostra prima tappa è stata la visita al Castello di Dublino. Imponente, massiccio e severo all’esterno, raffinato ed elegante al suo interno. Qui abbiamo ammirato la sontuosa sala di San Patrizio, il corridoio di Stato, la sala del trono, il salotto di Stato. e il giardino all’esterno.

CONSIGLIO: L’ingresso per i portatori idi handicap e per l’accompagnatore è gratuito. È possibile fare un tour guidato o in totale autonomia.

La via degli ombrelli colorati in Anne’s Lane

Usciti dal Castello, ci siamo diretti verso la famosa via degli ombrelli colorati in Anne’s Lane.  Per chi ama le vie super colorate come me, non può di certo lasciarsela sfuggire.

La statua di Molly Malore

Passeggiare per il centro ci ha regalato sorprese inaspettate come la statua di Molly Malore. Si narra infatti che Molly era una giovane donna di bell’aspetto che lavorava come pescivendola di giorno e di notte vendeva il suo corpo seducendo gli studenti del Trinity College. Morirà molto giovane a causa di una febbre tifoide che aveva anche causato la morte dei suoi genitori, ma si racconta che il suo fantasma torna ogni notte ad infestare le strade di Dublino. L’Irlanda è forse il luogo più ricco di miti e leggende al mondo e la cosa mi ha affascinata tantissimo, ad ogni angolo mi sentivo avvolta da un aurea di mistero incredibile.

Due imperdibili centri commerciali a Dublino

Non siamo degli amanti dei centri commerciali, ma George’s Street Arcade e St. Stephen’s Green Shopping Centre andavano assolutamente viste per le loro peculiarità.

George’s Street Arcade

George’s Street Arcade, è uno dei centro commerciale più antichi d’Europa, situato nel cuore del centro di Dublino a meno di cinque minuti a piedi da Grafton Street e Temple Bar. Si tratta di un mercato vittoriano che offre boutique e bancarelle “indipendenti” che spaziano dall’abbigliamento alla moda, gioielli, musica funky, oggetti da collezione, souvenir e molto altro. Me ne sono innamorata!

St. Stephen’s Green Shopping Centre

Lo St. Stephen’s Green Shopping Centre è invece il centro commerciale più grande e moderno dell’Irlanda.  Qui siamo entrati per due motivi.
Il primo, per ammirare la sua architettura curiosa. L’edificio ha infatti una struttura interna metallica e un’impressionante tetto di cristallo che contrasta con la facciata in legno costellata di piccoli fiori colorati.

In secondo luogo, per ammirare un bellissimo tramonto con vista. Pochi forse lo sanno ma, salendo sul tetto di questo centro commerciale, si può ammirare tutta Dublino in una panoramica a trecentosessanta gradi. Un vero spettacolo da non perdersi.

Una chicca per voi:

All’interno del St. Stephen’s Green Shopping Centre ho scoperto un piccolo negozio che vende prodotti naturali per la cura della persona. Un negoziato davvero carino e colorato in cui c’erano anche delle profumatissime candele vegane!

I parchi da vedere a Dublino

Merrion Square

Merrion Square è un bellissimo parco in cui, oltre ad aver visto la famosa statua di Oscar Wilde, abbiamo scoperto esservi un particolare parco giochi: il “The Giants Garden” dove di colpo siamo tornati bambini divertendoci tra scivoli dalla forma strana e dondoli.

St Stephens Green

Lo St Stephens Green è uno dei parchi pubblici più antichi dell’Irlanda costruito nel lontano 1664 ed è un posticino tranquillo che trasmette una gran senso di serenità.  Sul lato nord del parco è possibile ammirare un laghetto dove ci sono papere ed altri animali acquatici oltre ad una piccola cascata artificiale sormontata dall’O’Connell Bridge; di fronte, invece, vi è un gazebo ornamentale, una tipicità dei parchi irlandesi.

National Botanic Gardens Glasnevin

L’ultimo giorno a Dublino volevamo dedicarlo all’esplorazione dei dintorni della città ma il tempo non era uno dei migliori e così abbiamo deciso di rimanere in città. Ci siamo così diretti al National Botanic Gardens Glasnevin, un posto a mio avviso magico, quasi fatato, in cui ci siamo persi tra fiori, alberi dalle foglie bianche, statue e scoiattoli.

Enormi serre in vetro con strutture portanti in ferro bianco contenevano al loro interno piante e fiori di ogni specie e forma che crescono nel loro habitat ideale. Come nella Palm House dedicata alle piante che necessitano di umidità e di un clima caldo. L’impressione è quella di trovarsi in diverse parti del mondo semplicemente varcando una porta.

NOTA: Non c’è nessun biglietto di ingresso!

La street art a Dublino

“Lo scoiattolo” di Bordalo II

Passeggiando per Dublino ci siamo imbattuti in diversi murales piuttosto belli.
Uno sicuramente degno di nota nonché il mio preferito è stato quello dell’artista portoghese  Bordalo II, “Lo scoiattolo”,
Si tratta di un murales in bassorilievo di grandi dimensioni che rappresenta per l’appunto uno scoiattolo.  Lo scoiattolo, – che di recente ho scoperto esser stato smantellato-, era realizzato con materiali trovati nelle discariche ed era un modo per un ambientalista come Bordalo II di sottolineare la sua preoccupazione per i danni che l’accumulo sproporzionato d’immondizia stanno provocando sulla natura.

Love Lane

È il vincolo dell’amore, in cui al suo interno vi sono diversi murales e piastrelle che celebrano l’amore e che adornano il piccolo vicolo che poi si apre in uno spiazzale con dei cuori colorati a terra.

Dublino non sarebbe Dublino senza:

La Guinnes Storehouse

Il nostro terzo giorno è iniziato alla Guinnes Storehouse. Tappa classica ma imperdibile dal momento che permette di comprendere appieno il legame viscerale che Dublino ha con la Guinness. Qui puoi leggere la nostra esperienza.

Le porte colorate delle case georgiane

Autobus gialli, palazzi rossi, lilla, celasti. Dublino è davvero un tripudio di colori. Tra le strade e le piazze di ogni quartiere si possono trovare delle bellissime porte colorate che adornano le case georgiane di tutta la città. Di belle, anzi bellissime se ne trovano intorno a Merrion Square.

Dove magiare vegetariano e/o vegano a Dublino

L’ Umi Falafel è un delizioso e accogliente locale nel centro di Dublino con pietanze esclusivamente vegetariana/ vegana. Il cibo era molto buono, le porzioni abbondanti. Super consigliato da Sissiland!

in giro per Dublino ci sono diversi Smoking Bones, una catena presente anche in qualche pub come il The Wiley Fox in cui vi sono diverse opzioni vegetariane/vegane.

Conclusioni

Il cielo di Dublino mai troppo buio, le luci della città che si riflettono sulle acque del fiume Liffey, la musica che risuona nell’aria. Quella che vedete nella foto qui sotto è è l’ultima immagine che i nostri occhi hanno visto prima di prendere il bus che ci avrebbe portati all’aeroporto.

Questi cinque giorni a Dublino ci hanno permesso di scoprire una città energica, ricca di storia, leggende, arte e musica. Una città romantica e a misura d’uomo, in grado di  accogliere tutti, coppie, famiglie, persone con disabilità. Con estrema semplicità Dublino riesce ad entrare nel cuore e difficilmente riesce ad uscirne.

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