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Firenze, Villa Bardini, la prima mostra d’arte in Italia dedicata a Isadora Duncan

12 Settembre 2019

Durante il nostro viaggio a Firenze (leggi qui) siamo stati nella suggestiva Villa Bardini all’interno della quale vengono accolte mostre di pittura e di scultura contemporanea.
Il giorno della nostra visita la villa ospitava, per la prima volta in Italia, la mostra “A passi di danza di Isadora Duncan e le arti figurative in Italia tra Ottocento e avanguardia” a cura di Maria Flora Giubilei e Carlo Sisi.

Isadora Duncan la ballerina rivoluzionaria

Isadora Duncan è stata una donna di forte carisma, emancipata, svincolata da condizionamenti sociali nonché capace di guardare oltre gli schemi. Una danzatrice rivoluzionaria che visse sempre in anticipo sui tempi e che ha fatto della danza la sua religione. D’altronde, come lei stessa sosteneva: «la danza è l’eterno risorgere del sole»

Isadora Duncan inorridiva dinnanzi alle convenzioni del balletto classico e prediligeva invece un fluire del movimento libero e spontaneo che trovava ispirazione dal ritmo della natura.
La danza per lei era «unità della forma e del movimento». Il suo modo di ballare, oltre infatti ad essere sensuale, era costituito da frequenti movimenti ondulatori realizzati grazie a sciarpe e veli lunghi e leggiadri.

Lo stresso dipinto “Gioia” di Plinio Nomellini è un omaggio alla forza della natura e all’energia vitale che si sprigiona dalla danza intesa come espressione dell’anima. Un inno alla fusione di anima e corpo di cui Isadora Duncan ne era portavoce.

Ammirando la mostra, tra dipinti, sculture e documenti, fra i quali fotografie inedite, non solo si ripercorre il legame di Isadora Duncan – fondatrice della danza moderna – con l’Italia ma, emerge anche, il tema della liberazione del corpo femminile. Un tema quanto non mai attuale ancora oggi.

Isadora Duncan e la libertà del corpo femminile

Isadora Duncan darà infatti voce nei suoi spettacoli alla parte più selvaggia e meno addomesticata del corpo femminile, liberandola da corsetti soffocanti, abolendo scarpette a punta e artificiosi costumi indossati dalle ballerine del XIX secolo, per prediligere abiti semplici, leggeri e piedi nudi.

Le sue “danze libere” furono interpretazioni emotive ed impressionistiche di composizioni di celebri musicisti come Fryderyk Chopin, Ludwig van Beethoven, Christoph Willibald Gluck nelle quali il suo corpo dolce ed espressivo sopperiva alla povertà di mezzi tecnici.

Grazie alla sua potenza espressiva e ai suoi ideali plastici è riuscita, nonostante le difficoltà incontrate a causa della sua danza “rivoluzionaria”, a conquistarsi un posto di grande rilievo nel panorama artistico internazionale suscitando interesse e approvazione nelle platee di tutto il mondo.

Isadora Duncan è stata dunque una figura fondamentale per dare il via a una innovativa concezione della danza teatrale che ha aperto la strada ai suoi successori. 

Conclusioni

Quella di Isadora Duncan  è stata una mostra affascinante che, attraverso le varie opere d’arte, ha permesso di delineare la personalità esuberante quanto tormentata di questa donna che ha fatto della danza la sua grande motivazione di tutta una vita.

La galleria d’arte dedicata a Isadora Duncan sarà aperta al pubblico dal 13 aprile al 22 settembre 2019 nella  Villa Bardini e al Museo Stefano Bardini a Firenze.

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